- Con Dio si comincia con i contratti e si finisce con l’amore gratuito. Stili distinti da quelli degli uomini, che anche l’amore sottopongono a contratto, nel rispetto di forme, tradizioni e costumi.
- Ma Dio ha amato per primo, ha preso iniziative da solo e definitivamente ha sancito il patto con il contratto d’amore fatto Persona: il Figlio, erede della Vigna.
- E questa Vigna andava preparata, adornata per l’evento-presenza del Figlio, che avrebbe poi sottoscritto proprio con Essa, simbolo sponsale, un definitivo e irrevocabile patto di amore e dunque di salvezza.
- E il Padre esce di casa, a cominciar dall’alba dei tempi, per sollecitare, promettere e donare amore, in opere condivise. E riesce ad offrire a tutti valenze e significati dell’esistenza: e tutti invita ad andare per ritrovare nella terra il senso dell’origine, della crescita e sviluppo, fino a giungere ad esperienze di etica bellezza.
- E nell’ampia Vigna, i lavoratori svolgono di tutto: vangano, rimuovono, riassettano, potano, pongono in sistema, mentre ai primi sopraggiungono, con ritmi di tempo cadenzato, i secondi, i terzi, i quarti, e i quinti operai, per completare l’opera di rinnovamento e di riordino. Si incrociano, in questo luogo, gli spazi e i tempi degli uomini con quelli di Dio: e si misurano per esercitare giustizia, generosità e amore.
- Si confrontano pensieri, leggi ed accordi umani con intenti divini. E sulla scorta dell’ordinamento mosaico, vengono compensate al tramonto le ore di umano lavoro. Tuttavia secondo metri e criteri divini, misurati sulle persone e sui loro bisogni: tutti accomunati da medesime difficoltà, aspettative ed ansie esistenziali. Solo una generosità, oltre misura, di un Padre singolare, di Dio, può appagare le attese, ricusando invidie, gelosie, privilegi e progetti pusillanimi di chi continua a valutare solo secondo formali contratti e meschini interessi.
- Perché la Vigna, poi, appartiene a tutti, a cominciar dagli ultimi, cioè dagli esclusi, dai claudicanti che giungono in ritardo, dagli inconsapevoli, dagli immiseriti da ingiuste sentenze, dai reietti e dai non titolati, dai dimenticati da fortune, dagli sfiduciati e senza speranze. E in questa Vigna, resa bella dal lavoro sudato, potranno iniziare le danze della Salvezza, promessa ed offerta a tutti, grazie all’amore gratuito del Dio della Bellezza e dell’Amore. Ed in Essa nessuno si sentirà estraneo, dopo il gesto d’invito divino.