(A seguire le riflessioni) V CORSO BIBLICO 2017-2018
“Letteratura
apocrifa
dell’A.T e N.T.”
Il quinto incontro sul tema:
LE APOCALISSI APOCRIFE
si terrà il
21 Aprile 2018 alle ore 18,00
presso la sala delle Suore Teatine data in uso alla Comunità in Via Bernardo Quaranta, 76 Barra - Napoli
Il corso, tenuto dal Biblista Prof. Luigi Santopaolo, docente presso Istituto Biblico in Roma e presso la Facoltà di Teologia dell’Italia Meridionale sez. S. Tommaso, cercherà di offrire ai partecipanti una introduzione alla Letteratura Apocrifa dell’A.T. e del N.T.
Saranno trattati i seguenti argomenti:
16 Dicembre 2017 | I - APOCRIFI E CANONE |
20 Gennaio 2018 | II - LETTERATURA ENOCHICA |
17 Febbraio 2018 | III - LETTERATURA MACCABAICA |
24 Marzo 2018 | IV - I VANGELI APOCRIFI |
21 Aprile 2018 | V - LE APOCALISSI APOCRIFE |
Il suono e il richiamo della sua voce hanno sempre lo stesso timbro, la stessa musicalità: voce inconfondibile che parla ai sensi, alla mente, al cuore. Le pecore del gregge hanno ormai imparato la forza suadente, convincente ed amorevole del richiamo del buon Pastore.
Il Pastore sa parlare, perché sa ascoltare: magia e mistero della comunicazione e della relazione, dove l’uomo diviene persona vera e ove si compie il mistero delle relazioni divine.
Ed ogni uomo si sente pensato, amato, chiamato per nome, mentre il Pastore fa esercizio di memoria intrecciando nomi e situazioni, e si accorge di non aver dimenticato nessuno. Trova conferma che ama tutti, anche nemici, senza distinzione: è la follia suprema del suo amore.
Darebbe la vita
per tutte le pecore, e per ognuna.
È davvero un Pastore buono. Anzi è un Pastore unico nel suo
genere: è un Dio. Ed è bello per Lui e per l’uomo vivere questa fusione di
conoscenza, di relazione, di vita. Sembra che, insieme, abbiano lo stesso
destino. Almeno così desidera questo Pastore.
Egli parla una
sola lingua: invita ad uscire fuori degli angusti recinti di schiavitù, di
dipendenza, di inutile sofferenza, spingendo tutti verso prati senza
confini: la salvezza sta nei senza confini, negli spazi illimitati,
dove non c’è paura di ladri, briganti, ladroni e mercenari.
Invita tutti a seguirlo, e propone di donare anche la propria
esistenza per…
…donare e
ri-donare, in costante flusso d’amore, come tra il Padre che nel volto amato
del Figlio rivede la bellezza d’origine, il Figlio che illumina il volto
rinnovato della terra e degli uomini, lo Spirito che fa ogni cosa nuova e
divina.
Mentre l’uomo
riesce a rivivere nuovi significati e riprende a sperare nella vita che intanto
riprende colori.
Ad un patto sincero
di solidarietà, ove non per un Dio solo, ma con Lui insieme prende inizio ogni
salvezza.
Chi riesce a
donare anche la vita, ne ritrova il senso, si riappropria del suo valore,
giunge persino a goderla di più, quando lo fa con libertà e disponibilità
suprema.
È il gesto che ha compiuto Lui per primo, confermando la bontà
del comando d’amore, in forza dello Spirito che è in Lui.
E grazie allo stesso Spirito, l’uomo è in grado di porre in
essere medesimi progetti di incondizionata donazione.